Non commettere atti impuri

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Cos'é l'idea di purezza oggi? Cosa definiamo puro e cosa non lo é? Questo é certamente uno dei comandamenti più sfuggenti. Di sicuro sappiamo che due sono gli elementi evidenti che compongono la nostra società:

- le tentazioni continue, in un rapporto con la materialità e le cose evidentemente distorto, all'insegna di una mercificazione costante (si pensi al consumismo e alla tendenza alla monetarizzazione, allo spreco etc);

- il compromesso: oggi il compromesso é diventato un valore da ricercare al di sopra di tutto, e nell'esaltazione del compromesso, del grigio, si sbiadiscono il bianco e nero, si sbiadisce il concetto stesso e la definizione di ciò che é puro.

Massimo De Maio ci propone l'interessante prospettiva degli atti impuri secondo il Movimento per la Decrescita Felice.

In base a questa teoria, infatti, la nostra economia é votata esclusivamente alla ricerca del benessere, il quale viene ad essere misurato solo in termini di crescita, in termini quantitativi che corrispondono al "gonfiore" del PIL di una Nazione.
Un tale approccio avrebbe come conseguenza una serie di atti definibili come impuri proprio perché generanti un'alterazione della realtà che favorisce, nel rapporto tra persone, solo la dimensione dello scambio commerciale.
L'economia della crescita non si ferma, infatti, più al soddisfacimento dei bisogni dell'uomo ma sposta continuamente e senza alcun criterio l'orizzonte di obiettivi in un anelito che supera i limiti - ecologici e umani - che il pianeta può sopportare.
Tutte le relazioni si trovano ad essere mediate e filtrate attraverso la logica della crescita e l'ottica della mercificazione omnicomprensiva.

Curiosamente, De Maio si riallaccia proprio ad alcuni dei dibattiti che abbiamo affrontato in precedenza: a ben pensarci, una società così tarata é quella che viola il Comandamento "Onora Il Padre e la Madre" da noi inteso in termini di esperienza, proprio perché rifiuta di appropriarsi di uno stile di vita che ci era stato tramandato e che non era improntato alla crescita ma al risparmio, alla sobrietà e alla rete di relazioni umane e non commerciali; é una società che viola il Comandamento "Ricordati di santificare le Feste" perché, adottando una scala di priorità completamente sballata, accetta ed usufruisce delle domeniche dei centri commerciali, che sottraggono significato al giorno del riposo e al rispetto del tempo della pausa; oppure "Non uccidere" laddove reimpostare i rapporti tra persone solo sulla categoria della commercializzazione priva l'uomo del principio vitale della comunione affettiva con il prossimo.

Dunque, De Maio ci dice che a fronte di questa degenerazione si deve non solo rallentare ma proprio cambiar rotta e guardare alla decrescita come ad una parentesi oramai sempre più necessaria della nostra storia economica.

Se l'economia e la finanza prendono il sopravvento sulla realtà delle cose é perché un atto impuro é stato compiuto rompendo il patto con la natura e lo sviluppo sostenibile e allora dovremmo tornare, soprattutto con la politica, a riscoprire qual é il perimetro della purezza.